martedì 4 giugno 2013

Sancti Heliani ~ Storia delle reliquie di Sant’Eliano

Un racconto agiografico di autore ignoto descrive la corale e commovente partecipazione del popolo beneventano alla traslazione del veneratissimo corpo di Sant’Eliano, avvenuta nell’anno domini 763.

Questo santo era un soldato martirizzato con altri 39 militari nel 320 nella città di Sebaste, in Armenia, al tempo dell’imperatore romano Licinio, crudele e violento persecutore dei cristiani.

Esposti al gelo per un’intera notte, i 40 martiri incontrarono la morte in seguito alle percosse subite. I loro corpi vennero bruciati e le loro ceneri vennero gettate in un fiume. Si narra che, per intervento della divina misericordia, le ceneri furono raccolte dal vescovo di Sebaste, conservate e disseminate in varie città, a Cefarea, a Nissa di Cappadocia, a Roma, a Brescia e a Costantinopoli, dove sorsero templi in onore dei 40 martiri.

Dalle reliquie conservate a Costantinopoli vennero separate, successivamente, quelle di Sant’Eliano. Non sappiamo come sia stato possibile distinguere i resti di Sant’Eliano da quelli degli altri martiri, ma altri racconti agiografici riferiscono di corpi non completamente carbonizzati durante roghi collettivi. Non conosciamo nemmeno la natura di queste reliquie, dato che sono andate perdute nel corso dei secoli, ma molto probabilmente erano contenute in una teca.

In ogni caso, ciò che restava del corpo di Sant’Eliano venne traslato da Costantinopoli a Benevento grazie all’avvedutezza e alle capacità diplomatiche di un gastaldo di Arechi II, il nobile arimanno Gualtari.

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